Storia - Confraternita del Santissimo Sacramento di Morcote

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Storia della Confraternita del Santissimo Sacramento di Morcote


La Confraternita del Santissimo Sacramento ha sede nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Sasso a Morcote. Si hanno sue notizie a partire dal 1561, quando Elia Fossati fa una promessa alla Confraternita del SS. Sacramento di versare 300 scudi contro un prestito di 100. È ancora Elia che è testimoniato quale confratello nel 1576 e nel 1585. Nel 1576 istituisce il beneficio dotale Fossati.
L’attestazione successiva si deve al vescovo di Como, Filippo Archinti, in visita alla parrocchia il 25 novembre 1597. Il vescovo sottolinea che “Lampas ardet expensis scholae SS.mi Sacramenti”. (la lampada arde a spese della Confraternita del SS. Sacramento). Sappiamo inoltre che Luca Fossati nel 1608 è Camerlengo della scuola del SS. Sacramento, ma una descrizione accurata della compagnia si ha in occasione della visita del vescovo Torriani nel 1670:

“Status Societatis S.mi Corporis Christi in ecclesia
S. Mariae Prepositurali Morcoti (sic).
Est canonice erecta auctoritate ordinaria, ut exprimitur in litteris patentibus aggregationis S. Mariae supra Minervam Romae datum prima die octobris 1633, sed cum nundum abhuc fuisset (sic) recognitae nunc in visitatione recognitae, et approbatae…”
“Stato della Società del Santissimo Sacramento Corpo di Cristo
nella Chiesa di Santa Maria Prepositurale di Morcote”

È eretta canonicamente per autorità ordinaria, come è espresso nei lettere patenti dell’aggregazione a Santa Maria sopra Minerva in Roma il primo giorno di ottobre 1633, ma non essendo ancora state autentificate fino al momento attuale, ora nel corso della visita si riconoscono e si approvano.

La Confraternita comprende maschi e femmine descritti nel libro dei quali circa quaranta indossano una veste bianca di canapa. Si esercitano nei giorni di festa nella recitazione dell’officio della Beata Vergine di mattina, e al vespro e si radunano nella Cappella esterna al cancello della Cappella Maggiore a lato dell’Epistola dove vi sono le panche per loro. Forniscono l’olio della lampada, e la cera allorché trasportano il Santissimo Sacramento in processione e presso gli ammalati. Non è osservato l’anno di noviziato. Il Reverendo Prevosto assegna l’abito benedetto da lui medesimo, e hanno delle regole e degli statuti, che hanno cura di osservare.
Ha redditi certi che ammontano a 135 scudi, e consistono in totale in capitali investiti. Si amministrano attraverso un Camerlengo, che rende i conti ogni anno con l’assistenza del Prevosto, che li sottoscrive. Il quale chiamato, e visti i conti si è trovato che i conti vengano bene descritti, e annotati, e per questo approvati, così come sono. Ha molti crediti per questa ragione per ordine del Signor Prevosto, per termine statutario, i debitori devono assolvere sotto pena di competente interdetto, contro i renitenti fatta parola a III. D. D. che proceda come sarà deliberato.

La data di fondazione del 1611, tramandata e ritenuta valida si basa sull’affermazione contenuta nel Regolamento della Veneranda Confraternita. In questi anni non vi sono altri documenti che possono fornire ulteriori notizie sulla fondazione e sulla sua attività.
I registri delle riunione e di cassa della Confraternita iniziano solo col 1733 e recano le tracce (annerite da fumo) dell’incendio del 1928. Presumibilmente i registri anteriori sono andati distrutti in quell’incendio.
Costituita, quindi, secondo una antica tradizione, risalente al 1611 la realizzazione delle decorazioni della Cappella del Santissimo Sacramento ubicata nella chiesa di Santa Maria di Morcote a destra dell’altare maggiore da parte della Societas Corporis Christi (oggi Confraternita).
L’Associazione persegue finalità religiose in conformità al Diritto canonico. Lo scopo della Confraternita consiste nell’impegno spirituale e morale che i suoi membri assumo nel partecipare attivamente alla vita liturgica della Parrocchia e servire Cristo presente nei poveri, nei malati, negli anziani, secondo gli Statuti dell’Unione delle Confraternite della Diocesi di Lugano.
Il titolo “Santissimo Sacramento” si riconduce all’ostia consacrata in cui sono presenti il Corpo e il Sangue di Gesù. Il Santissimo viene esposto in particolari ricorrenze all’adorazione dei fedeli e in occasione della festa denominata Corpus Domini.
A seconda dello scopo da perseguire le Confraternite presentano dei titoli precisi, quali ad esempio la Confraternita della Buona Morte dove il concetto di “buona” sta ad indicare una nova concezione della morte ed aiuta ad affrontare questo evento; la Confraternita del Rosario, in onore della Vergine e della Misericordia, dedicata ai bisognosi.

Il riferimento al 1 giugno 1611, solennità del Corpus Domini, data della fondazione della Confraternita sotto il titolo del SS. Sacramento non è del tutto casuale, ma collegato alla decorazione della cappella con stucchi a cassettoni e rosoni sulla volta a botte, attribuiti a un Silva da Morbio Inferiore. I tre affreschi alle pareti, raffigurano S. Carlo in abito cardinalizio; ai lati dell’altare gli affreschi raffiguranti l’arch. Checcia con i sei figli, a destra dell’altare, e la moglie di lui pure con i sei figli a sinistra in adorazione della Santissima Eucarestia. L’altare è in stucco e racchiude il dipinto della prima metà del XVII secolo che raffigura la Crocifissione. È in quell’anno che vengono approvati gli statuti, aggiornati nel corso dei secoli e adattati alla vita moderna.

Va ricordato il munifico benefattore Bartolomeo Checcia e gli scopi per cui la veneranda Confraternita era stata fondata a Morcote, secondo le direttive date da San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1561 al 1584 ossia 27 anni prima che pio sodalizio fosse stato fondato e costituito a Morcote e 24 anni prima che la Parrocchia fosse costituita col titolo Prepositurale e vicariato foraneo in loco, avvenuto nell’anno 1635. Lo stesso Checcia nel 1613, donava alla Confraternita di Morcote una casa a Roma e una vistosa somma che permetteva al sodalizio di mantenere un Cappellano che doveva essere di aiuto al Prevosto e istruiva i ragazzi dai 6 ai 14 anni. Inoltre le ragazze delle famiglie indigenti, quando si maritavano ricevevano una modesta dote. Bartolomeo Checcia nel 1671 lasciò un legato alla Confraternita per costruire la Cappella Checcia nella nostra chiesa parrocchiale di Santa Maria del Sasso dedicata appunto a Carlo Borromeo. La Cappella esisteva già per cui il lascito venne utilizzato per abbellirla e non per costruirla. Nel 1730 la Confraternita l’acquistò e la ornò. Provvide alla celebrazione quotidiana della Messa secondo le disposizioni del legato.

Dai registri dell’amministrazione della Confraternita risulta che nell’anno 1883 è stata acquistata una casa di abitazione nel nucleo del villaggio presso San Rocco (mappale n. 640) che doveva servire per il cappellano che a quell’epoca era il Sacerdote Don Ferdinando Messi divenuto poi Prevosto di Morcote. Adiacente alla casa il rustico acquistato nel 1962 da Gioachino Rossi che, generosamente
il Confratello e amministratore Maestro Camillo Franchi ne estinse il mutuo e lo donò alla Confraternita, assieme ad un reddito annuo di fr. 300.-. Grazie ad alcuni benefattori si sono potuti mantenere questi beni ed effettuare diversi lavori di conservazione.
Con Camillo Franchi, Priore, nel 1961 venne celebrato il 350° anniversario di fondazione. Investitura dei nuovi confratelli, Messa in terza celebrata dal Prevosto Don Pietro Giubbini assistito dai Reverendi Parroci dei Comuni viciniori di Barbengo, Brusino Arsizio e Melide. Per l’occasione nove bambini hanno potuto ricevere la Prima Comunione.
Il 18 giugno 2000 è stato presentato lo stendardo della Confraternita restaurato e riportato al suo antico splendore grazie al generoso contributo della famiglia Torti di Morcote. Il restauro ha evidenziato la presenza dello stemma della Famiglia Checcia. Presumibilmente lo stendardo fu una loro donazione.

Oggi la Confraternita è composta da 18 membri. Il presidente nominato annualmente è denominato “Priore”. In altre confraternite può essere denominato “Governatore, Camerlengo”, colui che prepara e coordina le processioni solenni con il Parroco, oppure Rettore. È la guida della Confraternita, dal termine latino “prior” che sta prima, avanti ed è sostituito dal Vice Priore. Il Provveditore cura la sede e i beni della Confraternita e ha l’amministrazione contabile. Mentre il Segretario è responsabile dell’amministrazione burocratica della Confraternita. Riceve la corrispondenza, prepara le convocazioni, si occupa di redigere il verbale delle sedute. Entrambi restano in carica per tre anni.
La nomina dei nuovi Confratelli avviene come da statuto durante la festa di Patronale di Santa Maria.


Testo tratto da: Confraternita del Santissimo Sacramento 400° Anniversario di Franco Fedele.
                            “Note sulla Confraternita del SS. Sacramento” di Giuseppe Torti.

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